Riforma Gelmini dell'Istruzione.

Aperto da m@uro, Ottobre 21, 2008, 18:27:51 PM

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♣Tommy♣

itaglia mi piace  :eheh: :eheh:. altro aspetto da non sottovalutare il fatto che nei piccoli paesini chiuderanno le scuole e i genitori dovranno sgobbare fino alla città grande + vicina. nel caso di alcune province in montagna non è così vicina.
massi ma l'istruzione tanto a cosa serve? vai in palestra ti lampadi e vai in tv e vedi che i soldi arrivano  :ita:

m@uro

Citazione di: marcos81 il Ottobre 22, 2008, 20:02:00 PM
Ma leggendo le vostre risposte non ho ancora capito cosa non va in questa riforma oltre a quelle false che alcuni di voi hanno detto tipo i tagli alle scuole o presunti licenziamenti di insegnanti addirittura in un topic non ricordo se qui o se un altro forum uno insisteva nel dire che la zia insegnante era stata licenziata per colpa della riforma della scuola della Gelmini!!  oltre alle solitr rivoluzioni potete spiegarmi da ignorante quale sono i punti sbagliati e quelli giusti di sta riforma
altra cosa riguardo all'articolo di repubblica  ognuno è libero di protestare  con manifestazioni in piazza (anche se portare bambini a protestare con striscioni mi sembra alquanto ridicolo)o come cavolo vuole ma l'occupazione è una cosa che non ha nulla a che vedere con la democrazia perchè impedire a chi la pensa diversamente di svolgere il proprio lavoro o in questo caso di studiare??
poi una cosa che non capisco è perchè alcuni di voi non solo in questo topic si riferiscono agli italiani chiamandoli popolino??
Marcos, perdonami ma 8 Miliardi di euro (in riferimento alla legge 133) non mi sembrano bruscolini.
Come si fa a migliorare una situazione già precaria se si tagliano i fondi all'istruzione? Assistiamo da anni a fughe immani di menti dotate dall'Italia, che vanno all'estero in cerca di fondi per portare avanti ricerche che qua NON vengono finanziate. Cosa facciamo, tagliamo ancora? Licenziamo personale? Chiudiamo scuole?
Trasformiamo le università in fondazioni?(e quindi di fatto le si rende private)
Lo sai quanto costano le tasse universitarie oggi? Al PoliTo sono 1700 euro annui di tassa da pagare, allo stato attuale. Quanta gente potra permettersi di pagare 4-5000 euro all'anno di tasse ? (e queste sono le stime reali eh. se tagliano i fondi, in qualche modo dovranno pur recuperare i soldi eh...). Io personalmente NO.
Se lo studio deve essere un diritto, deve essere garantito a tutti, al figlio dell'imprenditore, come a quello dell'operaio. Punto e stop.


Se queste sono le riforme che tu NON consideri negative, mi spiace hai una visione distorta della realtà.
Tra l'altro, se ti dico che le percentuali delle adesioni alle proteste sono superiori all'80% che mi dici? Tutti di sinistra? Mi risulta difficile pensare sia vero. Significa che qualcuno che pensa con la propria testa, anche se di destra, evidentemente c'è.
Portando la mia esperienza, stamattina mi è arrivata l'email del Rettore del Poli, che invita TUTTI gli studenti, i docenti e il personale a partecipare all'assemblea che si svolgerà domani. Credimi, non è una cosa comune nelle normali proteste vedere il coinvolgimento del Rettore. ;)

Altra cosa. Io trovo veramente allucinanti le dichiarazioni di oggi di Silvio. Solo io ho provato un brivido a leggere certe cose? Polizia? Ma dove siamo??
Non fa altro che infiammare la protesta così.

Comunque non so, non vorrei essere esagerato... Ma ricordiamoci che è molto più facile governare un popolo ignorante... la storia insegna...


♣Tommy♣

ma veramente io è un po' che l'ho capito..ed è quello che ho cercato di dire in altri topic di tema politico  :drop: :drop: :lol:

DjMonak

#33
Mi scuso per la lunghezza, ma quando si tratta di sviscerare concetti complessi, non sempre lo si può fare in due parole. E io sono per la chiarezza.
Direi che bisognerebbe quanto meno invitare a chi sembra più impegnato a fare il copia/incolla dal sito di "Forza Italia" o da "Libero" ("il miglior giornale d'Italia") piuttosto che ragionare con la propria testa a più attente riflessioni.
Avendo lavorato per "Stampa" e "Corriere" (anche se non come giornalista, ma comunque respirando la stessa aria
dei giornalisti, parlando con loro, vivendo gli anni del mobbing e della violenza della censura negli uffici redazionali), ogni volta che voglio chiarirmi le idee (o, sempre più spesso, incazzarmi) faccio un salto negli uffici del quotidiano di Via Solferino a parlare con qualche mia conoscenza ed a consultare l'archivio.
Cominciamo quindi a fare un po' di ordine e mettere un po' di puntini sulle "Ü".


Innanzitutto, la riforma che porta il nome della Gelmini, non è stata concepita da lei. Così come basta guardare in faccia a Gasparri per capire che non fu lui a partorire l'omonima legge (fu in realtà Marcello Pera), allo stesso modo, una legge sulla scuola che aumenta i tagli e monetizza tutto il monetizzabile, fa pensare alla coppia Tremonti e Brunetta che poi l'avrebbero passata alla Gelmini (d'altra parte, il ministro dell'Economia e della Funzione Pubblica non dovrebbero, in teoria, occuparsi dell'istruzione).


Dicono che gli studenti ne sappiano poco o nulla della riforma della scuola e che protestino per niente.
Il niente sarebbero i grembiulini, il sette in condotta, il maestro unico e magari le classi dell'apartheid padana. Ma se davvero fossero niente, allora perché la riforma? Riformi... il niente?  :crazy:
E se non prevedesse il taglio di classi, di scuole, di posti di lavoro, e di buon senso, perché affannarsi a vararla?
Per licenziare un po' di bidelli? Ma no, dice la signora Gelmini la quale spiega che tagliando qui e là si rimetterà ordine al disordine scolastico, ci sarà più disciplina e più premi ai meritevoli.
Oh, come no, c'è la sua carriera a dimostrarlo: anni fa, la Gelmini si laurea e poi deve sostenere l'esame di abilitazione per diventare avvocato. Lei è di Brescia e l'esame dove lo sostiene? A Reggio Calabria, dopo aver appreso da un po' di statistiche che, nel capoluogo calabrese, coloro che superano l'esame sono più del triplo di quelli bresciani.
Premi ai più meritevoli? E come no! Facile, con il "Metodo Gelmini" (tm) 8)
Qualche tempo dopo, la Gelmini stessa, dopo aver superato brillantemente l'esame a Reggio Calabria pur essendo bresciana, dichiara che «nel Sud alcuni istituti abbassano la qualità dell'istruzione».
Oh, che ottimo esempio di coerenza con le proprie idee!  :thumbsup:


Ma cosa si nasconde dietro appunto al ritorno al maestro unico e alle lavagne luminose?
Beh, cominciamo col dire che, anche se chi vota Forza Italia difficilmente può capire, quando scrivo dei commenti sul forum o su pubblicazioni locali, le notizie non le prendo nè dall'Unità, nè dal Manifesto. Di solito mi servo di asciutte notizie Ansa, del sito di Camera e Senato e, come già detto, dell'archivio del Corriere, dato che vi posso accedere.
Quindi: perchè si protesta?
Tento una spiegazione io. D'altra parte, se la Carfagna fa il ministro, non posso fare il giornalista io che sono un tecnico informatico?  ::)


MAESTRO UNICO Dall'anno prossimo, dovrebbe essere ripristinato. Anche se condita da una facciata
nostalgica ("oh, che bello, proprio come una volta!"  :-*) questo accorcerà la scuola a 24 ore alla settimana,
a discapito del tempo pieno di otto ore che credo più o meno tutto abbiamo fatto.
E questo ricadrà sulla famiglie: a chi affideranno i figli i genitori che lavorano?


LE CLASSI PER STRANIERI. Questa è un aspetto che sento molto, dato che insegno a diversi ragazzi
stranieri.
Le motivazioni di questa norma, sarebbero date dal fatto che la presenza di stranieri rallentano il rendimento di una classe. Quindi bisognerebbe separarli ("apartheid"?)
Il che non ha senso. Sapeste quanti italiani io ho in classe che rallentano gli altri e quanti stranieri che invece apprendono al volo! Ma d'altra parte, è pretendere troppo che lo capiscano i leghisti, ispiratori di
questo punto della riforma.  ::)
Inoltre non ha senso per un altro motivo: "gli stranieri" è un concetto troppo ampio. C'è straniero e straniero. Ci sono egiziani, albanesi, cinesi, filippini, peruviani: fra di loro sono comunque "diversi", anche nella classe per stranieri ci sarebbe chi è più rapido o chi è più lento ad imparare.
Infine, fra i ragazzini, io rarissimamente ho visto forme di razzismo, a differenza del mondo degli adulti.
Condividono la passione per il calcio, per la musica (indiani che vanno al concerto di Vasco e rumeni fan di Gigi d'Agostino), per le discoteche, per le ragazze, fanni i compiti assieme e, in virtù della giovanissima età (13, 14 anni), sono più portati a vedere gli altri come un'opportunità, più che un "nemico".


TAGLI, PRIVATIZZAZIONI E CHIUSURA DELLE SCUOLE
Questa, secondo me, è la parte più scellerata della riforma.
Sostanzialmente, sono gli articoli 13, 16, e 17 della legge 133 (http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm)
I tagli sono stimati in circa 8 miliardi di euro.
La volontà del governo di fare cassa sulla scuola e l'università pubblica avrà effetti devastanti: al taglio dei finanziamenti e dell'organico si aggiunge il taglio delle scuole.
La ministra, infatti, ha dichiarato che verranno accorpati tutti gli istituti con meno di 600 alunni.
Molte scuole di provincia chiuderanno, con conseguenti disagi per tutti quegli studenti che non vivono in città.
Ma c'è un dato che è già aumentato ed aumenterà, ed è il numero degli studenti per classe.
Con più di 30 alunni il tempo che il docente potrà dedicare ai singoli studenti sarà sempre più limitato, limitando così l'efficacia della sua azione educativa, dato che buona parte del tempo dovrà essere impiegato per valutare piuttosto che per insegnare (e questo, signori miei, è fondamentale: la scuola non dovrebbe essere solo un posto dove si riceve un sei e mezzo o un cinque. Dico sul serio.)
Inoltre, cogliendo fior da fiore  ::), cito l'introduzione della legge: "La presente proposta di legge introduce la possibilità per le scuole autonome di trasformarsi in fondazioni nonché di avere partner pubblici e privati, disposti a entrare nell'organismo di governo della scuola"
I cosiddetti "percorsi di eccellenza" saranno proposti da  quelle poche scuole pensate per riprodurre l'élite dominante. Scuole che, grazie all'apporto di risorse private (attraverso l'inevitabile aumento delle tasse d'istituto e il denaro proveniente da  aziende esterne opportunamente detassato) e a particolari finanziamenti pubblici (si propone di spartirli regionalmente e in base al "merito" delle scuole) avranno maggiore possibilità di dare un servizio di qualità a partire dall'assunzione dei docenti migliori. Non a caso nella medesima proposta di legge si propone la cancellazione delle graduatorie nazionali degli insegnanti: ogni scuola assumerà direttamente i propri docenti, e solo quelli che faranno comodo, cancellando così ogni forma di pluralismo e di libertà dell'insegnamento.
Per caratterizzare ancor più il carattere di classe della proposta di riordino delle medie superiori in questi giorni, nella discussione relativa all'area tecnica-professionale, tra le proposte in campo si parla di un triennio non uguale per tutti ma con un ultimo anno di orientamento per l'università o per il lavoro.
Viene così messa in discussione una delle conquiste storiche del '68, cioè che anche chi proviene dai tecnici
e professionali possa fare l'università.
L'idea che sta alla base di queste proposte è semplice: solo chi ha soldi può permettersi di studiare, mentre per tutti gli altri si prepara un percorso di puro addestramento al lavoro.
L'offensiva della ministra (qualunque cosa significhi) non ha lasciato fuori le università: da Settembre le università pubbliche, con voto del solo Senato accademico, possono trasformarsi in "fondazioni di diritto privato" (art. 16).
La così creata fondazione sostituisce in tutto e per tutto l'università, acquisendone anche il patrimonio e "la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate". Il tutto senza neanche dover uno straccio di imposta.
Quali caratteristiche avranno tali fondazioni? Lo deciderà sempre il Senato accademico che "contestualmente alla delibera di trasformazione" adotta "lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità".
Ovviamente, "lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati". Questi soggetti potranno finanziare le fondazioni universitarie, anche qui in modo totalmente esente da tasse e imposte, con la deducibilità dal reddito della somma versata e una riduzione del 90% delle spese notarili per le donazioni.
Il passaggio a fondazione, dunque la messa in discussione della propria natura pubblica, sarà per la maggior parte degli atenei una mossa obbligata, vista la mancanza di finanziamenti adeguati dallo Stato, le università dovranno trovarne aziende che hanno interesse a investire nelle fondazioni.
Un interesse, quello delle aziende, che come e più delle medie superiori, deriva dalla possibilità di decidere l'organizzazione, le regole e le caratteristiche della didattica all'interno delle fondazioni, così da poter creare dei corsi di laurea mirati esclusivamente al soddisfacimento delle necessità dell'azienda stessa, cancellando qualsiasi formazione culturale.
Una vera e propria svendita, signori miei!  :r0x:

Quanto alla Polizia per interrompere le manifestazioni, credo che veramente siamo alla follia.
A chi si ispira, il nostro Presidente? A Bava Beccaris?
Non sono stupito, da lui mi aspetto questo ed altro. E' fondamentalmente un governo reazionario, sfacciato, pacchiano, autoritario, prepotente, piduista e fascista. E questi sono solo gli aspetti migliori!  :o
"A cosa servono le occupazioni?"
Le occupazioni servono se te ne frega qualcosa del tuo futuro e dei tuoi figli o nipoti.
Alle superiori ti piacevano i consigli di classe, il poterti confrontare con gli altri, i consigli di istituto, l'aver voce in capitolo? Come credi si siano conquistate queste cose in passato? Anche con le occupazioni.
Che ingenuo sono stato io a credere che fosse difficile fare peggio della Moratti!  :-*
Credo davvero che la riforma Gelmini, che nasconde tagli e privatizzazioni ad aspetti di facciata, come il ritorno ai grembuilini e al sette in condotta, sia peggiore di quella dell'attuale sindaco di Milano.
Vedendo la fine che abbiamo fatto adesso, ma col cazzo che avrei incominciato a fare politica a sedici anni, in maniera allegra, ma quanto più possibile onesta, credendoci!
Col cazzo che mi sarei sbattuto con proteste, raccolte firme, articoli e quant'altro!
La generazione I, quella dell'Ignoranza figlia delle Tre I + 1 (InCulo, come dice la Litizzetto), è pronta per diventare la nuova classe dirigente di questo Paese. Povera Italia.


Vi lascio con un discorso dei padri costituenti, Pietro Calamandrei, datato 1950, quando nè io, nè la Gelmini, nè nessuno degli utenti del forum erano ancora nati.
Leggetelo, è di una attualità inquietante:

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.
Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico."


Chapeau.

maxdance

Leggete questo post di Monak per favore, non fate finta di farlo, leggetelo ATTENTAMENTE.

E mi rivolgo soprattutto agli utenti che si professano a favore di Berlusconi, ma non tutti, solo quelli che sono figli di operai, sapete chi sono gli operai, quelli che si fanno il culo così per arrivare a fine mese e mandare i propri figli a scuola e all'università.

Leggetelo e dite chiaramente quello che ne pensate, perchè in quel post, c'è scritta la VERITA'

Prego astenersi ipocriti e finti politici, ma solo pensieri e opinioni sincere.

P.P.S. Astenersi figli di papà...del loro commento me ne strafrego.

Dmdj

tt vero quel ke scrive il monak

sn d accordo in tt e x tt

CitazioneVi lascio con un discorso dei padri costituenti, Pietro Calamandrei, datato 1950, quando nè io, nè la Gelmini, nè nessuno degli utenti del forum eravamo ancora nati.
Leggetelo, è di una attualità inquietante:

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.
Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico."

xo qst discorso è + attuale d qnt pensassi...



Come Back!

crono 80

#36
le parole che risuonano inquietantemente profetiche di uno dei nostri padri della costituente fanno davvero venire un brivido.


grazie del post Monak, io nn avevo avuto modo x il tempo sempre limitato d approfoindire la cosa e tu sei stato chiaro e attendibile. grazie.  ;)


volevo aggiungere solo una cosa: purtroppo (e anche xfortuna x alcuni versi) qui non siamo in America, qui i fondi per la ricerca scarseggiano da sempre, qui manca una vera politica industriale concludente. I soldi mancano. La coperta è stretta.
L'unica via di uscita sarebbe davvero quella di iniziare una collaborazione seria tra indutrie e università per sostenere col "pilastro" privato la ricerca applicata. MA va fatta una cosa seria. Non una riforma come questa che unisce all'obiettivo principale di fare cassa a discapito della già povera sitruzione italiana, anche un lato spettrale e piduista come provocatoriamente (ma forse alla fine realisticamente) paventato dalle righe di Monak.

Sono già sicuro che se 'sta riforma passa, i fondi x la ricerca applicata potrebbero aumentare ma non accadrebbe lo stesso per quelli sulla ricerca pura (vero motore dell'innovazione) e la fuga di menti dall'Italia non sarebbe risolta, anzi acuita dato che le università diventerebbero enti ancor meno efficaci nella loro offerta informativa globale e culturale in generale trovandosi serve e succursali di interessi aziendali di basso profilo quando non addirittura meramente speculativi (ricordiamoci che siamo in Italia! piccolo particolare che la storia nn deve mai farci dimenticare).

(e nn tocco nemmeno (xkè già spiegata chiaramente prima nei vostri post percedenti) le questioni di "principio" sul diritto sostanziale (e non solo formale)  allo studio come la nostra Costituzione del resto mira a realizzare ecc. ecc. che davvero, allorquando dovesse venire meno o essere oscurateo e svuotato di contentuto fattuale, tale fatto farebbe di questa Repubblica un soggetto sempre piu' simile agli stati dei generali sud americani piuttosto che ad una moderna democrazia europea).

sempre piu' tristezza. ah ... x Marcos: nn sono comunista.

when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

m@uro

Citazione di: crono 80 il Ottobre 23, 2008, 13:57:51 PM
le parole che risuonano inquietantemente profetiche di uno dei nostri padri della costituente fanno davvero venire un brivido.
Si l'avevo letto ieri questo stralcio: brivido è la parola giusta.

Non faccio altro che quotare Monak, tanto sa già come la penso ;)
Grazie per il post esauriente e completo. Spero sia illuminante anche per altre persone. ;)



m@uro

COSSIGA: SOLUZIONE?

Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto

Andrea Cangini per Quotidiano nazionale


Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché è l'Italia è uno Stato debole, e all'opposizione non c'è il granitito Pci ma l'evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà quantomeno una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?
«A questo punto, Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno».

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...».

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».

Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».

Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio».

Quale incendio?

«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».

E' dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all'inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com'era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c'è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».





IO NON HO PAROLE
.





m@uro

Brunetta, "Quelli che manifestano sono bamboccioni e ignoranti"
23 ott 10:15 Politica
ROMA - Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta attacca gli studenti e i professori che si oppongono al decreto Gelmini e non usa mezzi ternimi: "sono bamboccioni protestatari e ignoranti, vittime degli opportunismi e delle strumentalizzazioni". Lo ha detto in un'intervista oggi al quotidiano Libero. Brunetta non sembra cosi' contrario all'utilizzo delle forze dell'ordine, cosi' come proposto dal premier Berlusconi: i presidi devono "chiamare la polizia per garantire il diritto ad andare a lezione o al lavoro: non e' tollerabile che il diritto di alcuni si trasformi in una violenza per altri". Agr)

http://www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id={009F2C11-8B73-4135-BD30-24CA4FE329D1}


m@uro

IL COMMENTO
Se il dissenso è un reato
di EZIO MAURO

Davanti a una protesta per la riforma della scuola che si allarga in tutt'Italia e coinvolge studenti, professori, presidi e anche rettori, il Presidente del Consiglio ha reagito annunciando che spedirà la polizia nelle Università, per impedire le occupazioni. La capacità berlusconiana di criminalizzare ogni forma di opposizione alla sua leadership è dunque arrivata fin qui, a militarizzare un progetto di riforma scolastica, a trasformare la nascita di un movimento in reato, a far diventare la questione universitaria un problema di ordine pubblico, riportando quarant'anni dopo le forze dell'ordine negli atenei senza che siano successi incidenti e scontri: ma quasi prefigurandoli.

Qualcuno dovrebbe spiegare al Premier che la pubblica discussione e il dissenso sono invece elementi propri di una società democratica, non attentati al totem della potestà suprema di decidere senza alcun limite e alcun condizionamento, che trasforma la legittima autonomia del governo in comando ed arbitrio. Come se il governo del Paese fosse anche l'unico soggetto deputato a "fare" politica nell'Italia del 2008, con un contorno di sudditi. E come se gli studenti fossero clienti, e non attori, di una scuola dove l'istruzione è un servizio e non un diritto.

Se ci fosse un calcolo, le frasi di Berlusconi sembrerebbero pensate apposta per incendiare le Università, confondendo in un falò antagonista i ragazzi delle scuole (magari con il diversivo mediatico di qualche disordine) e i manifestanti del Pd, sabato. Ma più che il calcolo, conta l'istinto, e soprattutto la vera cifra del potere berlusconiano, cioè l'insofferenza per il dissenso.

Lo testimonia l'attacco ai giornali e alla Rai fatto da un Premier editore, proprietario di tre reti televisive private e col controllo politico delle tre reti pubbliche, dunque senza il senso della decenza, visto che a settembre lo spazio dedicato dai sei telegiornali maggiori al governo, al suo leader e alla maggioranza varia dal 50,17 per cento all'82,25. Forse Berlusconi vuol militarizzare anche la libera stampa residua. O forse "salvarla", come farà con le banche.
(23 ottobre 2008)


crono 80

non capisco fino in fondo i fine d esacerbare i toni dell'ex Presidente Cossiga... bah cmq ke tristezza sentire certe parole davvero pesanti ... boh
when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
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CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

alphadj

Citazione di: DjMonak il Ottobre 23, 2008, 12:07:10 PM
Mi scuso per la lunghezza, ma quando si tratta di sviscerare concetti complessi, non sempre lo si può fare in due parole. E io sono per la chiarezza.
Direi che bisognerebbe quanto meno invitare a chi sembra più impegnato a fare il copia/incolla dal sito di "Forza Italia" o da "Libero" ("il miglior giornale d'Italia") piuttosto che ragionare con la propria testa a più attente riflessioni.
Avendo lavorato per "Stampa" e "Corriere" (anche se non come giornalista, ma comunque respirando la stessa aria
dei giornalisti, parlando con loro, vivendo gli anni del mobbing e della violenza della censura negli uffici redazionali), ogni volta che voglio chiarirmi le idee (o, sempre più spesso, incazzarmi) faccio un salto negli uffici del quotidiano di Via Solferino a parlare con qualche mia conoscenza ed a consultare l'archivio.
Cominciamo quindi a fare un po' di ordine e mettere un po' di puntini sulle "Ü".


Innanzitutto, quella che porta il nome della Gelmini, non è stata concepita da lei. Così come basta guardare in faccia a Gasparri per capire che non fu lui a partorire l'omonima legge (fu in realtà Marcello Pera), allo stesso modo, una legge sulla scuola che aumenta i tagli e monetizza tutto il monetizzabile, fa pensare alla coppia Tremonti e Brunetta che poi l'avrebbero passata alla Gelmini (d'altra parte, il ministro dell'Economia e della Funzione Pubblica non dovrebbero, in teoria, occuparsi dell'istruzione).


Dicono che gli studenti ne sappiano poco o nulla della riforma della scuola e che protestino per niente.
Il niente sarebbero i grembiulini, il sette in condotta, il maestro unico e magari le classi dell'apartheid padana. Ma se davvero fossero niente, allora perché la riforma? Riformi... il niente?  :crazy:
E se non prevedesse il taglio di classi, di scuole, di posti di lavoro, e di buon senso, perché affannarsi a vararla?
Per licenziare un po' di bidelli? Ma no, dice la signora Gelmini la quale spiega che tagliando qui e là si rimetterà ordine al disordine scolastico, ci sarà più disciplina e più premi ai meritevoli.
Oh, come no, c'è la sua carriera a dimostrarlo: anni fa, la Gelmini si laurea e poi deve sostenere l'esame di abilitazione per diventare avvocato. Lei è di Brescia e l'esame dove lo sostiene? A Reggio Calabria, dopo aver appreso da un po' di statistiche che, nel capoluogo calabrese, coloro che superano l'esame sono più del triplo di quelli bresciani.
Premi ai più meritevoli? E come no! Facile, con il "Metodo Gelmini" (tm) 8)
Qualche tempo dopo, la Gelmini stessa, dopo aver superato brillantemente l'esame a Reggio Calabria per essendo bresciana, dichiara che «nel Sud alcuni istituti abbassano la qualità dell'istruzione».
Oh, che ottimo esempio di coerenza con le proprie idee!  :thumbsup:


Ma cosa si nasconde dietro appunto al ritorno al maestro unico e alle lavagne luminose?
Beh, cominciamo col dire che, anche se chi vota Forza Italia difficilmente può capire, quando scrivo dei commenti sul forum o su pubblicazioni locali, le notizie non le prendo nè dall'Unità, nè dal Manifesto. Di solito mi servo di asciutte notizie Ansa, del sito di Camera e Senato e, come già detto, dell'archivio del Corriere, dato che vi posso accedere.
Quindi: perchè si protesta?
Tento una spiegazione io. D'altra parte, se la Carfagna fa il ministro, non posso fare il giornalista io che sono un tecnico informatico?  ::)


MAESTRO UNICO Dall'anno prossimo, dovrebbe essere ripristinato. Anche se condita da una facciata
nostalgica ("oh, che bello, proprio come una volta!"  :-*) questo accorcerà la scuola a 24 ore alla settimana,
a discapito del tempo pieno di otto ore che credo più o meno tutto abbiamo fatto.
E questo ricadrà sulla famiglie: a chi affideranno i figli i genitori che lavorano?


LE CLASSI PER STRANIERI. Questa è un aspetto che sento molto, dato che insegno a diversi ragazzi
stranieri.
Le motivazioni di questa norma, sarebbero date dal fatto che la presenza di stranieri rallentano il rendimento di una classe. Quindi bisognerebbe separarli ("apartheid"?)
Il che non ha senso. Sapeste quanti italiani io ho in classe che rallentano gli altri e quanti stranieri che invece apprendono al volo! Ma d'altra parte, è pretendere troppo che lo capiscano i leghisti, ispiratori di
questo punto della riforma.  ::)
Inoltre non ha senso per un altro motivo: "gli stranieri" è un concetto troppo ampio. C'è straniero e straniero. Ci sono egiziani, albanesi, cinesi, filippini, peruviani: fra di loro sono comunque "diversi", anche nella classe per stranieri ci sarebbe chi è più rapido o chi è più lento ad imparare.
Infine, fra i ragazzini, io rarissimamente ho visto forme di razzismo, a differenza del mondo degli adulti.
Condividono la passione per il calcio, per la musica (indiani che vanno al concerto di Vasco e rumeni fan di Gigi d'Agostino), per le discoteche, per le ragazze, fanni i compiti assieme e, in virtù della giovanissima età (13, 14 anni), sono più portati a vedere gli altri come un'opportunità, più che un "nemico".


TAGLI, PRIVATIZZAZIONI E CHIUSURA DELLE SCUOLE
Questa, secondo me, è la parte più scellerata della riforma.
Sostanzialmente, sono gli articoli 13, 16, e 17 della legge 133 (http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm)
I tagli sono stimati in circa 8 miliardi di euro.
La volontà del governo di fare cassa sulla scuola e l'università pubblica avrà effetti devastanti: al taglio dei finanziamenti e dell'organico si aggiunge il taglio delle scuole.
La ministra, infatti, ha dichiarato che verranno accorpati tutti gli istituti con meno di 600 alunni.
Molte scuole di provincia chiuderanno, con conseguenti disagi per tutti quegli studenti che non vivono in città.
Ma c'è un dato che è già aumentato ed aumenterà, ed è il numero degli studenti per classe.
Con più di 30 alunni il tempo che il docente potrà dedicare ai singoli studenti sarà sempre più limitato, limitando così l'efficacia della sua azione educativa, dato che buona parte del tempo dovrà essere impiegato per valutare piuttosto che per insegnare (e questo, signori miei, è fondamentale: la scuola non dovrebbe essere solo un posto dove si riceve un sei e mezzo o un cinque. Dico sul serio.)
Inoltre, cogliendo fior da fiore  ::), cito l'introduzione della legge: "La presente proposta di legge introduce la possibilità per le scuole autonome di trasformarsi in fondazioni nonché di avere partner pubblici e privati, disposti a entrare nell'organismo di governo della scuola"
I cosiddetti "percorsi di eccellenza" saranno proposti da  quelle poche scuole pensate per riprodurre l'élite dominante. Scuole che, grazie all'apporto di risorse private (attraverso l'inevitabile aumento delle tasse d'istituto e il denaro proveniente da  aziende esterne opportunamente detassato) e a particolari finanziamenti pubblici (si propone di spartirli regionalmente e in base al "merito" delle scuole) avranno maggiore possibilità di dare un servizio di qualità a partire dall'assunzione dei docenti migliori. Non a caso nella medesima proposta di legge si propone la cancellazione delle graduatorie nazionali degli insegnanti: ogni scuola assumerà direttamente i propri docenti, e solo quelli che faranno comodo, cancellando così ogni forma di pluralismo e di libertà dell'insegnamento.
Per caratterizzare ancor più il carattere di classe della proposta di riordino delle medie superiori in questi giorni, nella discussione relativa all'area tecnica-professionale, tra le proposte in campo si parla di un triennio non uguale per tutti ma con un ultimo anno di orientamento per l'università o per il lavoro.
Viene così messa in discussione una delle conquiste storiche del '68, cioè che anche chi proviene dai tecnici
e professionali possa fare l'università.
L'idea che sta alla base di queste proposte è semplice: solo chi ha soldi può permettersi di studiare, mentre per tutti gli altri si prepara un percorso di puro addestramento al lavoro.
L'offensiva della ministra (qualunque cosa significhi) non ha lasciato fuori le università: da Settembre le università pubbliche, con voto del solo Senato accademico, possono trasformarsi in "fondazioni di diritto privato" (art. 16).
La così creata fondazione sostituisce in tutto e per tutto l'università, acquisendone anche il patrimonio e "la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate". Il tutto senza neanche dover uno straccio di imposta.
Quali caratteristiche avranno tali fondazioni? Lo deciderà sempre il Senato accademico che "contestualmente alla delibera di trasformazione" adotta "lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità".
Ovviamente, "lo statuto può prevedere l'ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati". Questi soggetti potranno finanziare le fondazioni universitarie, anche qui in modo totalmente esente da tasse e imposte, con la deducibilità dal reddito della somma versata e una riduzione del 90% delle spese notarili per le donazioni.
Il passaggio a fondazione, dunque la messa in discussione della propria natura pubblica, sarà per la maggior parte degli atenei una mossa obbligata, vista la mancanza di finanziamenti adeguati dallo Stato, le università dovranno trovarne aziende che hanno interesse a investire nelle fondazioni.
Un interesse, quello delle aziende, che come e più delle medie superiori, deriva dalla possibilità di decidere l'organizzazione, le regole e le caratteristiche della didattica all'interno delle fondazioni, così da poter creare dei corsi di laurea mirati esclusivamente al soddisfacimento delle necessità dell'azienda stessa, cancellando qualsiasi formazione culturale.
Una vera e propria svendita, signori miei!  :r0x:

Quanto alla Polizia per interrompere le manifestazioni, credo che veramente siamo alla follia.
A chi si ispira, il nostro Presidente? A Bava Beccaris?
Non sono stupito, da lui mi aspetto questo ed altro. E' fondamentalmente un governo reazionario, sfacciato, pacchiano, autoritario, prepotente, piduista e fascista. E questi sono solo gli aspetti migliori!  :o
"A cosa servono le occupazioni?"
Le occupazioni servono se te ne frega qualcosa del tuo futuro e dei tuoi figli o nipoti.
Alle superiori ti piacevano i consigli di classe, il poterti confrontare con gli altri, i consigli di istituto, l'aver voce in capitolo? Come credi si siano conquistate queste cose in passato? Anche con le occupazioni.
Che ingenuo sono stato io a credere che fosse difficile fare peggio della Moratti!  :-*
Credo davvero che la riforma Gelmini, che nasconde tagli e privatizzazioni ad aspetti di facciata, come il ritorno ai grembuilini e al sette in condotta, sia peggiore di quella dell'attuale sindaco di Milano.
Vedendo la fine che abbiamo fatto adesso, ma col cazzo che avrei incominciato a fare politica a sedici anni, in maniera allegra, ma quanto più possibile onesta, credendoci!
Col cazzo che mi sarei sbattuto con proteste, raccolte firme, articoli e quant'altro!
La generazione I, quella dell'Ignoranza figlia delle Tre I + 1 (InCulo, come dice la Litizzetto), è pronta per diventare la nuova classe dirigente di questo Paese. Povera Italia.


Vi lascio con un discorso dei padri costituenti, Pietro Calamandrei, datato 1950, quando nè io, nè la Gelmini, nè nessuno degli utenti del forum eravamo ancora nati.
Leggetelo, è di una attualità inquietante:

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.
Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?
Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private.
Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico."


Chapeau.

non poso che darti ragione


CitazioneLeggete questo post di Monak per favore, non fate finta di farlo, leggetelo ATTENTAMENTE.

E mi rivolgo soprattutto agli utenti che si professano a favore di Berlusconi, ma non tutti, solo quelli che sono figli di operai, sapete chi sono gli operai, quelli che si fanno il culo così per arrivare a fine mese e mandare i propri figli a scuola e all'università.

Leggetelo e dite chiaramente quello che ne pensate, perchè in quel post, c'è scritta la VERITA'

Prego astenersi ipocriti e finti politici, ma solo pensieri e opinioni sincere.

P.P.S. Astenersi figli di papà...del loro commento me ne strafrego.

io provo queste cose sulal mia pelle mia mamma insegnante e mio padre postino, se non ci fossero i miei nonni con la loro pensione normale e quella di invalidità non arrivamo a fine mese

DjMonak

#43
Dal "Corriere"

«Mai pensato alla polizia nelle scuole»
Berlusconi da Pechino: «Non l'ho mai detto, i titoli dei giornali sono lontani dalla realtà»


ROMA - «Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rispondendo da Pechino alle polemiche provocate dalle sue frasi rilasciate in conferenza stampa a Palazzo Chigi a proposito delle proteste nel mondo della scuola e dell'Università.


Ragazzi, ma non è assurdo che da anni questi giornali comunisti continuino a sbagliare a riportare le parole delle sue dichiarazioni di modo che lui sia poi costretto a continue precisazioni? 
Secondo me è tutta una manovra della stampa bolscevica per fargli fare delle figuracce...  :uhm:




alphadj

mia mamma mi ha detto che probailemente a lei come tutti gli insegnati gli aumenteranno lo stipendio di 70 euro lordi.
qualcuno di voi ha visto ieri porta a porta? praticamente quelli di destra dicevano che la manifestazione generale organizzata da pd per domani e una apgliacciata invece quella che fecero loro nel 2006 in occasione della prima finanziaria di prodi era giusta