Legge Mammì 6 agosto 1990

Aperto da FabyM4DJ, Maggio 01, 2007, 02:33:04 AM

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FabyM4DJ

Legge Mammì


Legge n. 223 del 6 agosto 1990 - Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato.

La Legge Mammì (dal nome del primo firmatario, il repubblicano ministro delle poste e telecomunicazioni Oscar Mammì), è stata la prima legge organica di sistema che l'ordinamento italiano abbia avuto in materia radio televisiva. Essa dava attuazione alla direttiva comunitaria 552 del 1989 C.E.E. dal titolo "Televisione senza frontiere", la quale si preoccupava di dare una legislazione minima di base a tutti i Paesi membri dell' U.E.. La precedente legge (legge n. 10 del 4 febbraio 1985) fu dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale in quanto permetteva alle emittenti locali, attraverso il meccanismo della "syndication", di trasmettere a livello nazionale.

La Legge è divisa in 5 titoli e 41 articoli.

Fondamentale è il Titolo I, che fissa due principi di carattere generale, ma che richiamano dei valori costituzionali:

L'art. 1 stabilisce che la diffusione di programmi radiofonici o televisivi, realizzata con qualsiasi mezzo tecnico, ha carattere di preminente interesse generale.
L'art. 2 fa esplicito riferimento al pluralismo dell'informazione, considerato il principio più importante nei mezzi di massa.
Pluralismo interno: l'espressione apertura alle diverse opinioni, tendenze politiche, sociali, culturali e religiose è un richiamo a una sentenza della Corte del 1988 (n. 826), in cui si definiva il pluralismo come la concreta possibilità di scelta tra programmi che garantiscano l'espressione di tendenze aventi caratteri eterogenei.
Pluralismo esterno: corrisponde alla possibilità di ingresso nel mercato di diversi players. Per la legge esso si realizza con il concorso di soggetti pubblici e privati. Il pluralismo esterno ha i suoi fondamenti costituzionali negli artt. 21 e 41 Cost. (libertà di manifestazione del pensiero e libertà di iniziativa economica). La Corte Costituzionale, sempre nella sent. n. 826/88, ha fornito questa definizione: possibilità di ingresso, nell'ambito dell'emittenza pubblica e di quella privata, di quante più voci consentano i mezzi tecnici, con la concreta possibilità nell'emittenza privata che i soggetti portatori di opinioni diverse possano esprimersi senza il pericolo di essere emarginati a causa dei processi di concentrazione delle risorse tecniche ed economiche nelle mani di uno o pochi.
Di qui la necessità di istituire un'autorità Antitrust, e la decisione della Corte Costituzionale (sentenza n. 420/1994) di dichiarare incostituzionale il comma 4 dell'art. 15 della legge, ove si stabiliva che le concessioni a un singolo soggetto non potevano superare il 25 per cento del numero di reti nazionali previste dal piano di assegnazione e comunque il numero di tre. L'incostituzionalità rilevata dalla Consulta risiede nel fatto che un singolo soggetto, possedendo contemporaneamente tre reti televisive, commette una grave violazione del principio pluralistico citato nell'articolo 21 della Costituzione, espresso già precedentemente dalla legge 416 del 1981 sulla Stampa, che proibiva, e tuttora proibisce, a chiunque di possedere più del 20% delle testate esistenti. La corte ha constatato il non senso di una "maggior generosità" riguardo alle reti televisive.


crono 80

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in Italia il sistema dei delicati equilibri costituzionali è garantito dalla massima Corte e dai principi rigidi della ns Costituzione ke tutti c invidiano negli Stati democratici dell' Europa poichè frutto di attenta compendiazione di interessi e figlia del c.d. velo dell'ignoranza...chi ha memoria della storia recente della ns Repubblica sa di cosa parlo....
Principi fondanti sono i diritti individuali ma anche il pluralismo e le garanzie del divenire delle persone all'interno della cornice sociale-culturale-economica che cmq deve essere propedeutica alla solidarietà sociale e deve garantire le minoranze.

detto qsto...i principi sn scari ma...i ns politici sembrano dimenticarsene alla bisgona...il Legislatore (legge Gasparri) qnd ha messo mano alla disciplina delle telecomunicazioni ha laciato scoperti dei margini che avrebero potuto portare a potenziale oligopolio o peggio monopolio...oggi certi signori deputati invece corteggiano la menzionata norma pur d tenersi telecom "a casa" ...fortuna che esistono, anche nel ns paese, le c.d. Autorità -istituzioni indipendenti dalla politica, preposte al controllo del mercato al fine di promuovere libera concorrenza e quindi efficienza allocativa e produttiva dei beni/servizi così cme dettava l'UE (qiundi anke l'Italia ha dovuto adeguarsi)...ormai siamo in Europa e xfortuna qsto c salva dai soliti giochi di burattini della ns buona vecchia politica che vuol exere moderna e bipolare ma nn sa nemmeno exere seria qnd deve...
se questo era l'intento provocatorio, beh t ho risp...altrimenti ....se nn avevi intenzione d riferirti a fatti d cronaca attuali (telecom) indirettamente, attraverso fatti d cronaca passati (l. Mammì) -cme fece il Manzoni criticando gli spagnoli in luogo del nemico austriaco ben più contemporaneo e qndi pericoloso....beh se nn era qsto il tuo intento....

......allora nn c'ho proprio capito na mazza ! :DDDDDD

when LHCb sees
where the antimatter's gone
ALICE looks at collisions
of lead ions.
CMS and ATLAS are two of a kind
they're lookin' for whatever
new particles they can find.
the LHC acceleerates the protons and the lead,
and the things that it discovers
will rock you in the head!

DjMonak

Citazione di: crono 80 il Maggio 01, 2007, 12:58:11 PM
beh se nn era qsto il tuo intento....

......allora nn c'ho proprio capito na mazza ! :DDDDDD
Pure io sono un po' perplesso, probabilmente non ho colto bene l'intento del topic.
Come ci dobbiamo "evolvere"?  ;D
Parlando della legge Mammì e delle sue successive riedizioni (la legge Maccanico prima e la Gasparry poi) o cosa?  ;D